Riso bianco o riso integrale?

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Riso bianco o riso integrale?

Il riso è uno tra gli alimenti base per la gran parte della popolazione mondiale: in alcuni casi, è utilizzato come prima piatto in altri come contorno; oggigiorno, peraltro, esistono differenti variani di riso come il carnaroli, il violone nano, il parboiled e molti altri ancora. Ad ogni modo, nonostante le numerose qualità di riso, si è soliti suddividere il riso in bianco ed integrale. Questo alimento, peraltro, in entrambe le versione può esser consumato sia in estate che in inverno: durante la stagione estiva, difatti, possiamo parlare di un utilizzo del riso per le cosiddette insalate di riso, mentre per l’inverno ci spostiamo ai fornelli per i classici risotti.

Le differenze tra il riso bianco ed il riso integrale

Il riso bianco è ottenuto tramite una speciale lavorazione dei chicchi che ne elimina la crusca ed il germe; in questo modo, purtroppo, si determina l’asportazione di una gran parte delle sostanze nutritive, utili per il nostro organismo umano. L’eliminazione del germe viene effettuata poiché si cerca d’impedire l’irrancidimento del riso, dovuto per vie delle sostanza oleose presenti in esso. Il pregio di questo riso è che può esser conservato per lunghi periodi in dispensa senza che questo si deteriori.

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Il riso integrale, invece, a differenza di quello bianco, vede la privazione della parte più esterna e non commestibile del chicco chiamata lolla. In tal modo, le sostanze nutritive rimangono inalterate nel chicco di riso; perciò, il riso integrale sarebbe da preferire al riso bianco per il suo apporto nutriente che è maggiore. In particolare, il riso integrale contiene il doppio il fosforo, del magnesio e del ferro, il triplo della vitamina B3, il quadruplo della vitamina B1 ed una quantità di vitamina B6 dieci volte superiore a quello bianco.


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