Mescolare e setacciare le tre farine, aggiungere fiori, sale, zucchero, uova e burro. Unire il lievito sciolto in poco latte tiepido. Impastare bene, fare una palla, metterla in zuppiera coperta da un tovagliolo e lasciare lievitare per un'ora in luogo tiepido. Fare quindi con la pasta tante pagnottine lievemente schiacciate, di circa dieci centimetri di diametro, e porle sulla placca da forno alla giusta distanza. Cospargere con un poco di zucchero vanigliato e cuocere a forno caldo (190 °c) per mezz'ora.
Significa "pane di miglio", ma viene chiamato anche "paniga" (dal sambuco). Dal settecento in avanti, la farina di miglio viene sostituita con quella di mais. Esistono molte varianti sul lievito e sulla formulazione della pasta frolla. L'uso di lievito è piuttosto recente. Questo dolce è diffuso in tutta la lombardia e prende, nelle varianti locali, varie denominazioni: "sbrisolona" mantovana, "torta di polenta" nel varesotto, "melegòt" cremonese ecc.
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