prendere un bel cappone, purgato con almeno due mesi di stia, e dopo averlo ripulito di tutte le interiora, riempirlo di erbe profumate con sale e poco pepe. introdurlo quindi in una vescica di maiale fresco e ricucire lo strappo con filo di canapa ben teso; attraverso l'apertura naturale della vescica porre un tubo di "canevera" (canna d'india) per consentire l'evaporazione del contenuto durante la cottura. mettere il tutto in una pentola e farlo bollire per due ore e mezza in acqua opportunamente salata; a cottura ultimata togliere il cappone dalla vescica e, dopo circa mezz'ora, servirlo trinciato e cosparso con il sugo raccolto nell'interno dell'involucro.
tradizione rustica della valle del chiampo, preparato abitualmente nel periodo pre e post natalizio.
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