fettuccine al triplo burro

Ingredienti

425 gr di farina di grano duro mescolata con un cucchiaio di semolino, 4-5 uova intere, 200 gr di burro di pura panna tenuto in acqua fresca per qualche ora, 200 gr di formaggio parmigiano semistagionato grattugiato possibilmente al momento di servire, 2-3 cucchiai dell'acqua di cottura delle fettuccine ancora bollente, sale

Fai la spesa dal nostro shop online

Condividi sui social
Vuoi suggerire questa ricetta ai tuoi amici?
L'hai preparata? Raccontalo!

Invia la ricetta

Invia la ricetta sulla tua email. Puoi anche registrarti alla nostra newsletter per ricevere aggiornamenti
4 + 3 ?
(leggile qui)

Preparazione

mettere a fontana sulla spianatoia la farina di grano duro mescolata con poco semolino e setacciata; rompere le uova in una fondina, sbatterle con un pizzico di sale e rovesciarle nel centro della fontana. lavorando con le dita portare progressivamente la farina nel centro, poi con tutte e due le mani lavorare la pasta sino ad ottenere un impasto piuttosto sostenuto. bagnare in acqua tiepida un canovaccio ben pulito, strizzarlo bene, avvolgervi l'impasto e farlo riposare. col matterello tirare la sfoglia leggermente spessa e ricavarne delle fettuccine di circa 1 cm di larghezza. cuocerle in abbondante acqua bollente leggermente salata; scolarle al dente e metterle in una terrina di porcellana riscaldata; unire un paio di cucchiai d'acqua di cottura (per scioglierle bene); cospargerle subito di formaggio parmigiano grattugiato (deve essere abbondante), versarvi il burro bene ammollato, a pezzettini sparsi, mescolare e servire in fondine calde. una girata di pepe ci sta splendidamente.
questa è la specialità di un celebre trattore romano. alfredo alla scrofa. il bravo alfredo, purtroppo scomparso, sapeva servirla con una sua divertente e stuzzicante coreografia, munito di grandi, sontuose posate d'oro, che spiccavano sul colore candido del burro. questa è la ricetta ricostruita da carnacina, il quale spera che il figlio di alfredo la giudichi accettabile.
(ricetta presa da "roma in cucina" di vincenzo buonassisi).