passare al setaccio un chilo di farina di grano duro e impastare con poca acqua ed almeno tre uova. lavorare l'impasto fino a ottenere una pasta omogenea soda e morbida. tagliare la pasta a pezzetti e ottenere tante porzioncine grosse come noccioline. disporre in file, due, quattro e perfino sei, secondo l'abilità di chi confeziona i "maccaruneddi". premere sulle palline di pasta un ferro da calza. con le palme delle mani aperte premere delicatamente sulle palline e stropicciare il tutto prima in avanti e poi all'indietro con movimento dolce ed al contempo rapido. sfilare i maccheroncini, così fioriti dal loro stelo di ferro, e disporli ad asciugare. cuocere subito, oppure quando saranno asciutti, in acqua con sale grosso marino. per condirli, "dopo che hanno subito il bagno lustrale della ricotta, si macchi il loro virginale candore del vibrante sugo di salsicce di maiale pepate".
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