L'arbusto del cappero è famoso sin dall'antichità in tutto il Mediterraneo e, in modo particolare, ha trovato nell'isola di Pantelleria il luogo ideale in cui diffondersi, rendendo molto famoso ed ambito questo cappero di produzione italiana. Ciò che si mangia di questo arbusto, sebbene spesso erroneamente si ritiene sia il frutto, in realtà altro non è che il bocciolo dei fiori del cappero stesso. La diffusione del cappero nella cucina è iniziata principalmente in Sicilia, sebbene poi questo ingrediente famoso abbia trovato spazio in primi a base di pasta e secondi a base di pesce e di carne praticamente in tutto il territorio nazionale.
Uso in cucina
La particolarità dei capperi sotto sale è da ricercare proprio nel loro gusto marcatamente più salato: dopo averli sciacquati o lasciati in acqua per un po' di tempo, oppure anche lavati con l'aceto, si prestano a preparazioni di primi piatti golosi, come ad esempio, la famosa pasta alla puttanesca.
Conservazione
I capperi sotto sale si possono conservare senza troppi problemi all'interno di un luogo asciutto e buio.
Curiosità
Il più famoso cappero è certamente quello di Pantelleria, il quale, è stato citato già durante le civiltà greca e romana da autori come Plinio e Dioscoride.