cappello da prete con zabaione

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Preparazione

la forma distingue il cappello da prete (cappello a tre punte) dallo zampone. l'involucro è fatto con la cotenna della gola del maiale, molto morbida. l'impasto è quello caratteristico dello zampone così come la cottura. lo zabaione da accostare allo zampone deve essere ben sostenuto come densità e rinforzato con un buon brandy. l'accostamento rende il piatto sontuoso e principesco e rappresenta uno degli esempi più nobili di dolcebrusco secondo una usanza mitteleuropea esportata nella valle padana. nel caso specifico c'è chi ne attribuisce il merito ai cuochi francesi portati con sé a parma da maria luigia. da notare che secondo il ciripiglia in "cucina tradizionale reggiana" lo zabaione nacque dalle nostre parti dove il condottiero gian paolo baglioni, che fu fatto poi decapitare nel 1520 a roma da leone x, ebbe occasione di accamparsi alla testa delle sue truppe affamate. si trovarono solo uova, zucchero e vino bianco, che, mescolati e scaldati, furono distribuiti alle truppe entusiaste. la mescolanza prese il nome dialettale "zvan bajoun"; talché ancora in dialetto si usa la dizione "zambajoun".